A 20 anni dall’uscita di Lilo & Stitch nelle sale cinematografiche, il regista e sceneggiatore del 42° Classico Disney Chris Sanders ha rilasciato interviste e condiviso con i fan alcuni dietro le quinte sulla creazione del lungometraggio animato.
Faticherete a riconoscere l’esperimento genetico n° 626 nella sua prima forma!

Potrebbe interessarti anche: La lista completa dei Classici Disney
La genesi di Lilo & Stitch in un libro per bambini mai pubblicato
Qualche mese fa, Chris Sanders ha condiviso sui social un breve video la cui didascalia è abbastanza eloquente: “The invention of Lilo and Stitch by Chris Sanders”.
In pochi secondi, l’autore ha mostrato alcune tavole preparatorie. Tra queste, vi sono non solo quelle servite per la caratterizzazione dei personaggi e, in ultimo, la preparazione del lungometraggio. Ma anche una tavola risalente al 1981, quando la sua brillante mente aveva già concepito, seppur in minima parte, il soggetto, e aveva abbozzato la forma di una piccola creatura mostruosa, che tutti noi oggi conosciamo come Stitch.
Il tutto voleva essere propedeutico alla pubblicazione di un libro per bambini, mai pubblicato.
Vi riportiamo in basso il testo del video, la relativa traduzione, e i disegni mostrati nello stesso.
I guarantee you know who this is. I drew him in 1981 for a story I was writing about a little orphane monster. At the time, I couldn’t make that story work, so I shelved it.
Vi garantisco che lo conoscete. L’ho disegnato nel 1981 per una storia che stavo scrivendo su un piccolo mostro orfano. A quel tempo, non riuscì a far funzionare quella storia, quindi l’ho accantonata.
Chris Sanders, traduzione a cura dell’autore.
Seventeen years later, as I was finishing work on “Mulan”, I was asked if there was anything I wanted to develop, and I remembered that old story… and creature.
Diciassette anni dopo, mentre stavo finendo il lavoro su “Mulan“, mi è stato chiesto se c’era qualcosa che volevo sviluppare, e ho ricordato quella vecchia storia… e quella creatura.
Chris Sanders, traduzione a cura dell’autore.
This, is the next drawing I made of him. Although I’ll soon change his fur color to blue… he’s pretty much all there.
Questo, è il disegno successivo che ho fatto di lui. Anche se poco dopo ho cambiato il colore della sua pelliccia in blu… è praticamente tutto lì.
Chris Sanders, traduzione a cura dell’autore.

The next drawing was of the girl that would adopt him. Her biggest change will be to give her a red dress.
Il disegno successivo è stato quello della ragazza che lo avrebbe adottato. Il cambiamento più grande sarà darle un vestito rosso.
Chris Sanders, traduzione a cura dell’autore.
And this, is the first drawing I made of them together.
E questo, è il primo disegno che ho fatto di loro insieme.
Chris Sanders, traduzione a cura dell’autore.
Potrebbe interessarti anche: Strange World, il 61°Classico Disney, avrà una storia d’amore gay
Il libro realizzato per presentare la storia alla Disney
In questo secondo video, pubblicato sempre da Chris Sanders nello stesso periodo, il creatore di Lilo & Stitch mostra una copia del libro realizzato poco prima che il film entrasse in produzione. 17 anni dopo aver creato Stitch, la sua storia stava finalmente per essere sviluppata.
I decided the best way to pitch Lilo & Stitch would be to create a book for the Development Department. So, I drove to Palm Springs, checked myself into the Desert Springs Resort and spent three days drawing and not leaving my room.
This box contains those original drawings. 29 pages that would outline the whole story before photoshop I had to do them at scale. Once finished i chose the ones i would color. Then I added the text. The whole thing was photocopied, marked and distributed.
This is one of the surviving pitch books. In a way, I finally finished that book I had abandoned 17 years earlier.
You’ll notice that a lot of the original pitch held, but there are some very noticeable elements that will change once it goes into production.Decisi che il modo migliore per presentare Lilo & Stitch era quello di creare un libro per il dipartimento di sviluppo. Così, andai a Palm Springs, mi registrai nel resort di Desert Springs e trascorsi tre giorni a disegnare, senza lasciare la mia stanza.
Chris Sanders, traduzione a cura dell’autore.
Questa scatola contiene quei disegni originali. 29 pagine che avrebbero delineato l’intera storia, prima di produrle su larga scala. Una volta finito, scelsi quelli che avrei colorato. Poi aggiunsi il testo. Il tutto fu fotocopiato, contrassegnato e distribuito.
Questo è uno dei libri sopravvissuti. In un certo senso, avevo finalmente finito quel libro che avevo abbandonato 17 anni prima.
Noterete che gran parte della presentazione originale reggeva, ma alcuni elementi molto evidenti furono modificati una volta che il film entrò in produzione.
Potrebbe interessarti anche: Le scene più divertenti dei Classici Disney
Le differenze tra il concept iniziale e il film
Possiamo ricavare maggiori dettagli sul concept iniziale della storia di Stitch sulla base di una recente intervista a Chris Sanders:
Avevo avuto, anni prima, l’idea per un libro per bambini che però non ero riuscito a far pubblicare: un alieno vive nella foresta insieme a un gruppo di animali, ma non conosce le sue origini.
Mi ricordai quell’idea e la proposi a Tom (Thomas Schumacher, ndr), che mi diede il consiglio più importante di tutti. Disse: «Mi piace molto l’idea, ma il mondo animale, per lo spettatore, è già un ambiente alieno. Quindi, se vuoi che ci sia un contrasto più evidente con l’alieno, dovresti ambientarlo nel mondo degli umani». Da lì partì Lilo & Stitch.
Elaborai così una proposta che sarebbe poi stata sviluppata da un gruppo di lavoro. Volevo che tutti, leggendola, vedessero le stesse immagini che avevo in testa. Quando dici “alieno” le persone si fanno idee molto specifiche e diverse. Pensai «d’accordo, se devono dire di no a questo film, almeno che dicano di no al film giusto!». Così scrissi e disegnai questo libro di 29 pagine che raccontava la storia del film, attraverso una sinossi e molte illustrazioni. Quando Tom Schumacher lo vide diede “luce verde” alla produzione, «ma a una condizione: dovrà essere animato con il tuo stile di disegno».
All’inizio volevo disegnare un mostro che fosse la combinazione di tante altre creature. […]
Quando resuscitai il progetto capii che la cosa più importante era cambiare le proporzioni e creare un aspetto che fosse fresco e diverso dal solito. Nella gran parte delle creature, gli occhi sono più in alto del naso. Io sono partito da lì. Abbassai gli occhi, alzai il naso così da avere la parte più bassa degli occhi sotto il naso. Questo gli diede un aspetto diverso.
E l’altra cosa importante fu l’iride nero senza pupilla. Se penso ai personaggi senza pupilla mi vengono in mente Calvin e Hobbes, Snoopy, il primo Topolino. Penso sia una caratteristiche che te li fa guardare in modo diverso e che cambia anche le loro espressioni. Il capo animatore di Stitch, Alex Kupershmidt, una volta disse che anche quando lo disegnava immobile senza espressione, Stitch aveva «un’aria minacciosa».
Potrebbe interessarti anche: Encanto, Camilo Madrigal in origine doveva essere il cattivo?
Lo stile di Chris Sanders
Emerge un’altra peculiarità piuttosto interessante: Chris Sanders non credeva di avere uno “stile” proprio:
Quando mi dissero che sarebbe stato animato con lo stile dei miei disegni, non sapevo nemmeno cosa rispondere. Mi sembrava di non avere uno stile. Chiamarono Sue Nichols a creare una “bibbia” stilistica che conteneva le regole su come disegnare le cose: Surfing the Sanders Style. Nessuno era più interessato di me a leggerlo, perché non pensavo di avere uno stile.
Il libro fu illuminante, Sue identificò un sacco di aspetti del mio stile e dei modi in cui disegnavo. I miei personaggi hanno sempre una parte bassa più tozza e pesante, come se fossero sacchetti di farina, sono ben piantati a terra. Quando disegno gli artigli, non separo mai l’artiglio dall’estremità dell’arto. E non disegno mai gli angoli.
Potrebbe interessarti anche: 10 luoghi reali che hanno ispirato i Classici Disney
Il ristretto gruppo di lavoro di Lilo & Stitch
Sempre dalla stessa intervista, emerge un’ulteriore caratteristica che contribuì a rendere Lilo & Stitch unico nel suo genere. Oltre allo stile dei disegni, fortemente diverso dagli altri lungometraggi Disney, il fatto che poche persone misero mano sulla sceneggiatura e sugli storyboard divenne cruciale.
Mi misi insieme a Dean DeBlois […] e insieme sviscerammo la storia. Poi allargammo il gruppo, ma dopo che io e Dean mettemmo la prima bozza della sceneggiatura in forma di storyboard, Tom la vide e disse «mi piace davvero tanto questo film, ma la storia è così fragile che ci vorrà molto tempo prima che il film si irrobustisca abbastanza da poter reggere le note e i suggerimenti che lo studiò darà. […] Non lo faremo vedere a nessuno».
Pensa che la prima volta che Michael Eisner lo vide fu durante una delle ultime proiezioni di prova con un pubblico, a Las Vegas. A quel punto il film era a colori e quasi finito. E quando uscì dalla sala era entusiasta. Non dimenticherò mai la scenetta di lui che non riesce a spiegare perché gli era piaciuto: «È bello, mi è piaciuto… non so spiegare, è strano… Ma bello! Non so in categoria metterlo, ma è bello» e continuava a ripeterlo. Tutto grazie a Tom Schumacher, che aveva fatto in modo che gli aspetti bizzarri del film non andassero persi.
Fu massacrante perché passavamo la giornata a dirigere e supervisionare i vari reparti e poi di notte scrivevamo e disegnavamo gli storyboard. […] Me ne stavo lì seduto cercando di disegnare e guardavo l’ora e magari erano le tre del mattino ed ero sovrastato dal lavoro. Ero talmente frustrato che iniziavo a piangere. Ma non potevo permettermi quel lusso, così mi sforzavo di disegnare con le lacrime agli occhi. E poi alle 6 di mattina gli storyboard erano pronti per essere messi in produzione. Non potevamo andare al lavoro il giorno dopo dicendo «ah, sì, non sono riuscito a finirli».
Potrebbe interessarti anche: Dunagan, doppiatore di Bambi: ai nuovi film manca la sensibilità di Walt
Gli ostacoli alla produzione: l’11 Settembre e la possibilità del CGI
Essendo uscito nel 2002, Lilo & Stitch era in fase di produzione quando avvenne l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 Settembre. Una delle scene chiave del lungometraggio era l’inseguimento finale in cui Jumba, Stitch e Pleakley dirottano un aereo di linea per inseguire Gantu e Lilo.
All’improvviso mi venne in mente che la scena più divertente, quella che faceva ridere tutti durante le proiezioni di prova, ora era diventata un’immagine che non volevamo avere nel film. Ci riunimmo il giorno dopo e Dean disse «be’, non abbiamo mai visto come Jumba e Pleakley sono arrivati sulla Terra, magari hanno un’astronave nascosta nella vegetazione da qualche parte» e quella fu la soluzione.

Un altro possibile ostacolo alla produzione era il passaggio dall’animazione tradizionale a quella digitale. La produzione di Lilo & Stitch avvenne proprio durante gli anni in cui cambiò il paradigma.
Una delle cose che Tom mi chiese all’inizio del progetto fu proprio se volevo realizzarlo in animazione tradizionale o al computer. Non avevo problemi col digitale, ma sapevo che il mio stile sarebbe potuto diventare straniante. La testa di Lilo in CGI è una di quelle cose molto strane… Snoopy in digitale non funziona, perché devi cambiare molte cose del design per farlo esistere in un mondo digitale. Lilo ha una bocca gigante che nel disegno a mano è credibile, in quello al computer… Meno. Però, sì, eravamo già in un momento di bivio per lo studio.
Secondo Chris Sanders, una delle difficoltà maggiori riscontrate durante la produzione è stata l’ambientazione.
Ambientare il film alle Hawaii […] fu una cosa che proposi perché c’era bisogno di un luogo relativamente isolato. Fu come una reazione a Mulan, che era un film con, letteralmente, eserciti di persone. E servì anche a creare un arco emotivo per Stitch. Nelle prime versioni, diventava buono senza motivo. Capimmo che la cosa che lo cambiava era una famiglia. Quasi per caso, ambientammo il film nel posto perfetto per un personaggio senza famiglia.
Potrebbe interessarti anche: No, Disney+ non ha eliminato o censurato nessuno dei Classici Disney
Il live-action di Lilo & Stitch
Come detto in precedenza, una delle decisioni più importanti, che ha reso Lilo & Stitch quello che conosciamo oggi, è stata l’utilizzo dell’animazione tradizionale in un mondo in cui quella digitale imperversava sempre più prepotentemente.
Come è noto ai più, la Walt Disney Company ha in programma la realizzazione di un’infinita sfilza di live-action ispirati ai Classici, che si aggiungeranno ai tanti già realizzati.
Pinocchio, Peter Pan e La sirenetta sono già in programmazione nei prossimi mesi, ma ad essi si aggiungeranno anche alcuni sequel (Aladdin, Il libro della giungla, Crudelia) e tanti altri nuovi adattamenti: Biancaneve e i sette nani, Hercules, Il gobbo di Notre Dame, La spada nella roccia, Robin Hood, Bambi, Gli Aristogatti, e appunto Lilo & Stitch.
Per quest’ultimo, sarà indispensabile l’utilizzo della CGI (Computer-generated imagery), ed ecco cosa ne pensa Chris Sanders:
Se dovessero girare un remake fedele inquadratura per inquadratura verrebbe un film molto costoso pieno di effetti speciali. Quindi penso che lo cambieranno per tenere basso il budget, a meno che non abbiano fame di un blockbuster. Ma la mia curiosità principale è come affronteranno Stitch. Quando lo disegnammo noi, c’era una certa sospensione dell’incredulità. In una versione dal vivo, quella sospensione non può reggere molto, devi per forza fare delle modifiche. Però una delle ragioni per cui fanno il film è per rivedere lo Stitch che il pubblico conosce, quindi non possono discostarsi troppo. Sono in un vicolo cieco, in un certo senso.
Riusciranno a mantenere le proporzioni? La sua bocca è enorme, gli occhi sarebbero grossi come due pompelmi se fosse nel mondo reale. La testa è gigantesca rispetto al corpo. Riportare tutti quei parametri nella realtà è complicato, corre il rischio di sembrare una creatura mutante orribile.
Potrebbe interessarti anche: Cattivi Disney, la Top 5 (+1) dei migliori peggiori
Lilo & Stitch: a 20 anni di distanza, possiamo dire che fu una scommessa vinta?
Sebbene avesse un aspetto molto diverso da quello che tutti conosciamo, Stitch è nato nel 1981 grazie a Chris Sanders. Solo diciassette anni dopo, grazie alla notorietà arrivata con Mulan, la storia del suo piccolo alieno ha cominciato a prendere forma.
Per tutta una serie di motivi che vi abbiamo elencato in questo articolo, Lilo & Stitch ha dovuto affrontare molti ostacoli, che lo hanno reso unico e indimenticabile.
Tale percezione si amplifica, leggendo le parole con cui l’autore descrive il suo rapporto con il film:
Se avessi compiuto un’acrobazia folle con la bicicletta quando avevi 15 anni e l’avessi ripresa e, ora che ne hai 30 la riguardassi, penseresti «oddio, non posso credere di averlo fatto». Ecco, quella è la sensazione. Quando penso al film penso a tutti i modi possibili in cui sarebbe potuto andare storto qualcosa.
Chris Sanders
Roberto Caruso
Potrebbe interessarti anche: QUIZ: Da quale Classico Disney proviene la citazione?
Fonti: canali social Chris Sanders; Fumettologica.
© Immagini: Chris Sanders, Disney.