Di melanzane e girasoli: Van Gogh e Dinamite Bla
Probabilmente vi starete chiedendo cosa c’entri un burbero e scontroso montanaro come Dinamite Bla con il celeberrimo artista olandese Vincent Van Gogh. In effetti a una prima occhiata sembrerebbe che i due non abbiano molto da spartire: da un lato abbiamo un personaggio di fantasia, dall’altro un artista realmente esistito. Ma la verità è che i due celano più aspetti in comune di quanto potrebbe apparentemente sembrare.
Oggi faremo un viaggio all’interno del postimpressionismo, in cui scopriremo strabilianti connessioni tra i personaggi di Topolino e il mondo dell’arte
Il postimpressionismo è uno dei periodi più complessi e discussi della storia dell’arte, un momento pregno di rivoluzioni stilistiche e teoriche, in cui vi erano accesissime diatribe tra conservatori e rivoluzionari, scontri che hanno rappresentato un vero e proprio preludio di quelle che poi saranno le avanguardie artistiche. E Vincent Van Gogh è al centro di questi grandi cambiamenti.
Pittore profondamente solitario, in realtà è difficile collocare la sua opera all’interno di movimenti di sorta proprio a causa della portata rivoluzionaria delle sue inconfondibili opere. Le sue pennellate violente, il colore spremuto direttamente sulla tela, i suoi autoritratti così profondi da sembrare vivi, la profonda inquietudine del suo animo che rivive nelle sue opere, sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano questo artista così sensibile e ribelle.
Dinamite Bla fa la sua comparsa nei panni dell’artista Vincent Van Gogh in un episodio tratto dalla saga sceneggiata da Roberto Gagnor La storia dell’arte di Topolino, dal titolo Dinamite Van Gogh e le melanzane pittoriche, in cui l’ironia e la leggerezza non fanno rinunciare a bellissime citazioni, impreziosite da chiari riferimenti all’opera del tanto amato artista olandese. I disegni di Stefano Zanchi e la colorazione molto calda e accesa richiamano continuamente le sensazioni suscitate dai quadri di Van Gogh ovvero quelle pennellate violente che quasi vanno a scavare la tela, quei cieli notturni caldi e luminosi a cui non si può proprio rimanere indifferenti. Come se la sarà cavata il nostro burbero coltivatore di melanzane nei panni di questo particolare artista? Scopriamolo insieme, partendo dall’inizio.
Arles 1888: campi di grano e pittori solitari
In un campo di grano dai colori molto accesi, chiaro richiamo ad Arles e alla Provenza, troviamo un Paperin Gauguin e un Paperoga Gachet intenti a recarsi da uno strano e misterioso artista. Come mai? Ovviamente perché il magnate Paperon de Centfrancs ha intuito lo strabiliante talento pittorico di Dinamite Van Gogh, artista esponente della corrente del melanzanismo!
I personaggi sono perfettamente calati nel ruolo a loro assegnato: Gauguin pigramente sogna le meravigliose spiagge di Tahiti in cui vivere una vacanza artistico-tropicale mentre Paperoga impersona Paul-Ferdinand Gachet, figura eclettica quasi quanto il nostro strambo papero. Egli fu medico e uno dei primi collezionisti di opere d’arte contemporanea, di cui era un profondo estimatore in un tempo in cui un certo tipo di arte era ben lungi dall’essere compresa.
E Paperone, beh… lui cerca di trarre guadagno dall’arte incarnando la figura del magnate: non si smentisce mai! Chi meglio di lui poteva calarsi in questo ruolo?

Camere gialle, buffi autoritratti e caratteri scontrosi
Ma il vero protagonista della nostra storia, come anticipato, è Dinamite Bla nei panni di Dinamite Van Gogh.
Dinamite Bla, vecchietto dalla lunga barba bianca (qui rossiccia per interpretare meglio la parte), è uno scontroso contadino perennemente accompagnato da Abelarda, sua fedele spingardina caricata a sale. Vive in una fattoria situata sul solitario Cucuzzolo del Misantropo (e il nome la dice lunga) in compagnia del cane Fiuto Joe (a cui in questa storia viene riservato nientemeno che il ruolo di curatore delle mostre di Dinamite!) e delle sue tanto amate melanzane.
Duro lavoratore, decisamente poco estroverso, si dimostra in più occasioni un perfetto conoscitore della natura a suo agio con gli animali che rispetta profondamente.
Insomma, Dinamite rivela un carattere tutto pepe facilmente accomunabile a quello di Vincent Van Gogh, anch’egli descritto come una personalità introversa, dal carattere scontroso ma in fondo sensibile, amante della solitudine e della natura.
E allora chi meglio di Dinamite Bla nel mondo del fumetto Disney poteva interpretare il ruolo di questo artista?
Van Gogh era quasi ossessionato da quel meraviglioso fiore giallo che è il girasole tanto quanto il nostro caro Dinamite è ossessionato dalle melanzane che nella storia andranno letteralmente a sostituire i girasoli, dando vita alla corrente del melanzanismo. (E come biasimarlo? Sono buonissime!)
All’interno della storia troviamo naturalmente numerose citazioni alle varie opere di Van Gogh. Ad esempio vediamo il nostro simpatico (si fa per dire) Dinamite alle prese con una tela in una delle camere più note di tutta la storia dell’arte. L’avete riconosciuta?
In questa storia inoltre i riferimenti all’artista olandese non si limitano alla sola pittura.
Se il Van Gogh pittore è conosciuto praticamente da tutti, altrettanto non si può dire del Van Gogh scrittore. I suoi scritti sono perlopiù lettere molto toccanti e introspettive inviate a suo fratello Theo, che lasciano percepire la profondità non solo artistica ma anche umana di questo pittore. Anima tormentata che trovava rifugio e sollievo unicamente nella sua arte: non aveva bisogno di altro, come dichiarerà in una delle sue lettere.
Nella storia questo aspetto della sua personalità è condiviso da Dinamite, che al pari dell’artista presenta un animo tormentato e solitario. Entrambi, poi, trovano rifugio dai tormenti della vita in alcune piccole cose quotidiane che amano profondamente.
E poi, ho la natura e l’arte e la poesia, e se questo non è sufficiente, che cosa posso volere di più?
Vincent Van Gogh
Un po’ come Van Gogh ha bisogno solo della sua arte per essere felice, Dinamite ha bisogno solo delle sue melanzane.
Potremmo tutti prendere esempio da loro per capire un concetto tanto semplice quanto importante: la felicità sta nelle piccole cose che amiamo, come un quadro, un girasole fiorito o una melanzana (possibilmente fritta).
Giulia Donatelli
Immagini © Panini Disney, ADO Analisi dell’opera
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