Il Natale, momento più magico dell’anno, è alle porte
E Amelia e la sua famiglia, come ogni affiatato parentado che si rispetti, sono pronte a riunirsi per celebrare questo magico momento dell’anno. Ah, il Natale. Si sa, o lo si ama o lo si odia. E Amelia, beh, non è proprio entusiasta all’idea delle imminenti vacanza natalizie da trascorrere in famiglia (vedasi immagine in basso).
Come dici? Anche tu non sai come sopravvivere al Natale? Allora sei capitato nel posto giusto.
Scopriamo come sopravvivere a questo periodo dell’anno assieme alla nostra cara Amelia
Spesso tra zie impiccione, regali indesiderati e domande indiscrete (e il/la fidanzatino/a? E quando ti laurei?) quelle che dovrebbero essere piacevoli giornate di festa possono trasformarsi in noiose abbuffate, in cui tra cuginetti urlanti, nonni che vogliono rimpinzarti a tutti i costi, fratellini e sorelline dispettose e il lontano parente di secondo grado con due lauree, un ottimo lavoro e una casa appena acquistata, non possiamo fare a meno di sentirci spaesati. A volte arriviamo persino a desiderare l’imminente fine delle festività.

Ma il Natale è davvero soltanto questo? A detta di chi scrive, no. E anche a detta di Amelia, che dopo aver vissuto una fantastica avventura nella storia Amelia e il segreto di Babbo Natale, capirà che questa festa può regalare veri e propri momenti di gioia condivisa.
Ma andiamo per gradi
Nei precedenti Viaggi nella magia con Amelia e la sua famiglia (potete recuperare i precedenti articoli cliccando qui e qui) abbiamo fatto un tuffo nella storia e nella mitologia, passando dai segreti di Nicolas Flamel e della pietra filosofale, ai misteri del tempio perduto di Giano Bifronte, fino alle leggende connesse alla magia dei cinque elementi della natura.
Per questa speciale edizione natalizia, invece, faremo un breve tuffo nella storia della festività più magica di tutte. Per ovvi motivi (sarebbe impossibile parlare in un solo articolo delle origini e della storia del Natale) restringeremo il campo in modo da restare legati alla nostra storia di riferimento.
Analizzeremo la figura di Babbo Natale, che ha una grande importanza nelle storie Disney. Spesso quel grande omaccione vestito di rosso diventa protagonista delle storie natalizie, vivendo avventure strabilianti assieme a paperi e topi.
Piccola storia delle origini di Babbo Natale
Nella storia Amelia e il segreto di Babbo Natale, la nostra fattucchiera farà la conoscenza di Santa Claus in persona. Ma da dove nasce questa figura tanto amata da grandi e piccini?
Le origini di Babbo Natale sono da ricercarsi in un tempo molto lontano. La sua odierna caratterizzazione prende origine da una figura la cui esistenza è storicamente accertata. Stiamo parlando del vescovo San Nicola, nato a Mira, città della Turchia, nel 270 d.C. Poco si conosce sulla sua vita. La sua figura è ancorata a misteriose leggende, che rendono impossibile stabilire il confine tra mito e storia.
Si dice che questo santo avesse un rapporto speciale con i bimbi. Secondo una leggenda resuscitò tre bambini brutalmente fatti a pezzi e salvò tre giovani donne da un futuro di prostituzione, fornendo loro un grande aiuto economico. È particolarmente noto per aver donato a numerose famiglie povere ingenti quote di denaro, arrivando a privarsi di tutto il suo patrimonio per questa causa.

Le spoglie di San Nicola vennero successivamente portate a Bari, città di cui oggi il santo è patrono. Qui è stata eretta nel 1103 una basilica in suo onore.
Ma come è possibile che la fama di questo Santo si sia estesa fino all’estremo Nord Europa?
Per molti secoli San Nicola venne celebrato solo nel sud dell’Italia. Solo gradualmente la sua fama si espanse a tal punto da arrivare sempre più a nord, fino a sconfinare in Paesi come la Finlandia e la Norvegia. Qui la leggenda del santo andò a sovrapporsi con la preesistente mitologia pagana. L’unione di diverse culture regalò a questa figura una caratterizzazione del tutto particolare. Tuttavia siamo ancora distanti dalla figura del Babbo Natale che tutti, ad oggi, conosciamo.
Gli immigrati nordeuropei portarono il loro bagaglio culturale e mitologico in America, esportando il mito di San Nicola, a cui erano ormai particolarmente affezionati.
Nell’Ottocento, scrittori e poeti portarono questa figura nell’immaginario collettivo
Fu lo scrittore Washington Irving ad iniziare una tradizione natalizia che prima non esisteva. In un suo scritto immaginò San Nicola portare doni ai più piccini, lasciandoli in una calza che i bimbi appositamente sistemavano sul loro caminetto.
Mi piace immaginare la storia di Santa Claus come una leggenda che, passando di casa in casa, di bocca in bocca, si sia arricchita della fantasia e del patrimonio di tante persone, che di epoca in epoca, di racconto in racconto, l’hanno resa quella che è oggi.
Attraverso la religione, le leggende nordiche, la pubblicità, oggi Babbo Natale è diventato quello che tutti noi conosciamo, il grande e panciuto omone con la barba bianca a cui da piccoli scrivevamo una letterina.
Libri, film, racconti, fumetti: quanto ha nutrito la fantasia collettiva la figura di Santa Claus? Pensiamo solo ai fumetti Disney. Ogni anno, nel mese di dicembre, le storie natalizie allietano le nostre case, riportandoci indietro nel tempo e lasciandoci rivivere le atmosfere che tanto amavamo quando eravamo bambini.
Insomma, non si può non amare Babbo Natale.
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Torniamo alla domanda che ci siamo posti all’inizio. Il Natale è davvero fatto solo di noiose abbuffate, regali indesiderati, indigestioni e domande indiscrete?
No. Il Natale è magia, stupore, stare assieme, voglia di emozionarsi e di condividere, come ogni bambino del mondo ben sa. Noi adulti lo abbiamo solo dimenticato.
E questo è ben evidente dall’innocente e puro desiderio di Minima di realizzare il sogno della sua zietta Amelia. Il suo desiderio è molto semplice: trascorrere il giorno di Natale con la sua famiglia al completo e vedere la sua zietta, costantemente frustrata a causa di un desiderio materiale che non riesce a realizzare, finalmente felice.
Il candore e la semplicità con cui lei riesce dove i poteri di una potente strega adulta falliscono miseramente le permettono di eludere i potentissimi sistemi anti-strega di Paperon de’ Paperoni. Ma a causa della cupidigia che spesso si accompagna alla sete di potere e di denaro, il desiderio di Amelia (come sempre) è destinato a rimanere incompiuto.
Nonostante tutto, Minima riesce a fare alla sua zietta un grande dono: quello della riscoperta del Natale, che finalmente verrà condiviso con le persone care, regalando momenti di gioia e serenità persino ad Amelia.
La nostra fattucchiera poteva forse ricevere un regalo più grande?
A volte abbiamo tanto e non riusciamo a rendercene conto.
Il natale ci insegna che anche le persone con cui durante il resto dell’anno non andiamo proprio d’accordo, possono essere gentili e regalare gesti d’affetto e perdono. E quale rapporto, più di quello tra Paperon de’ Paperoni e la sua acerrima nemica Amelia, può insegnarci la bontà verso chi di solito odiamo?
A volte anche in un eterno rivale, possiamo scoprire un amico.
Buon Natale a tutti voi!
Grazie al “colpo di genio” di Francesco Calcagno per l’immagine in copertina
Giulia Donatelli
Immagini © Panini Disney
Link
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2405-1
https://www.ventennipaperoni.com/2019/05/08/viaggio-magia-amelia-parteuno/
https://www.ventennipaperoni.com/2019/09/27/viaggio-nella-magia-con-amelia-e-la-sua-famiglia-seconda-parte/
Fonti
https://www.focus.it/cultura/storia/come-nata-la-leggenda-di-babbo-natale
http://www.lapponia.it/cultura/leggenda-babbo-natale
http://www.reportageonline.it/san-nicola-e-la-vera-storia-di-babbo-natale/