Nel maggio del 2019 a Roma, nell’Ex Mattatoio di Testaccio, si è tenuto un importante Festival del Fumetto: l’ARF!
Questo Festival offre a migliaia di fumettisti, collezionisti, disegnatori, sceneggiatori e fan la possibilità di partecipare all’evento, oltre a fornire ai giovani artisti emergenti la possibilità di farsi conoscere.
Noi della redazione dei Ventenni Paperoni non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione per raccogliere informazioni ed intervistare gli autori del nostro settimanale preferito.
Iniziamo quindi con due nostre vecchie conoscenze: Giada Perissinotto e Lorenzo Pastrovicchio, che sono stati tra gli ospiti di punta di questo festival. Tra un disegno e l’altro (è stato un vero piacere vederli disegnare dal vivo!) ci hanno concesso un’interessantissima intervista in cui ci raccontano quelli che sono i loro progetti futuri per il settimanale Topolino, e non solo!
Scopriamo insieme cosa bolle in pentola.
Avete nuovi progetti per l’estate?
Lorenzo: Sia io che Giada siamo attualmente impegnati sul fronte Disney in maniera abbastanza grossa. Giada sta lavorando su un progetto della Disney Global. Sta realizzando una serie di otto puntate, interamente disegnata e curata da lei.
Giada: Si, è una serie tutta mia, sceneggiata da tre autori e disegnata interamente da me.
Come è stato l’approccio con il cambio della direzione al Topo e cosa vi aspettate dal futuro?
Lorenzo: L’approccio è stato morbido, nel senso che abbiamo avuto la possibilità di conoscere il nuovo direttore Alex Bertani in più occasioni, anche perché è uno che è presente sempre alle fiere. Essendo presenti molto spesso anche noi a questi eventi, abbiamo avuto la possibilità di parlare con lui. Ovviamente come ogni nuovo direttore ha una sua linea editoriale, che ci viene proposta e a cui noi partecipiamo con le nostre idee e i nostri progetti. L’inizio di un nuovo percorso è sempre stimolante perché ci si trova di fronte ad una nuova visione degli stessi argomenti. Attualmente sto lavorando a nuovi progetti che sono partiti proprio sulla base delle idee e dei pensieri del nuovo direttore.
Cosa pensate di Andrea Freccero a capo dei disegnatori Disney come direttore artistico?
Lorenzo: È stata sicuramente un’ottima scelta, perché Andrea è un grande rappresentante del nuovo stile Disney. Si era resa necessaria la presenza di un occhio artistico all’interno della Redazione, in quanto lui rappresenta un po’ tutti noi disegnatori.
Oltre ad essere portavoce di questo nuovo gruppo di autori che è stato scelto per donare innovazione al settimanale, da quando riveste questo nuovo ruolo sta cercando di dare un controllo alla qualità o alle piccole difficoltà che possono avere gli autori che sono più giovani e inesperti. Questa cosa prima magari era più difficile da controllare, in quanto doveva occuparsene unicamente la Redazione, dove sono più abili a leggere soggetti e sceneggiature, ma quando si trovano davanti a un disegno possono avere un proprio gusto basato sull’esperienza. Però hanno difficoltà ad entrare nel dettaglio dei disegni, mentre Andrea essendo un artista riesce ad entrare nel dettaglio, anche perché lui è ancora praticante e può fornire le giuste spiegazioni e correzioni sulle tavole a fumetti e sulle copertine, che sono la sua specialità.
È un nostro coetaneo e siamo cresciuti assieme artisticamente, quindi è molto bello vedere che comunque c’è la possibilità di tenere sempre altra la bandiera di Topolino, insieme.
Avete progetti extra Disney?
Lorenzo: Si, però ancora non si può dire nulla, è troppo presto.
Giada: Al momento no, sono concentrata sul progetto di cui vi parlavo.
Giada, ci sono in ballo altri progetti di calendari Disney, dopo quello con le bellissime illustrazioni dedicate all’arte?
Giada: Al momento ti posso dire che l’unica cosa a cui mi sto dedicando è la serie in otto episodi illustrata da me che non mi sta lasciando tempo di dedicarmi ad altri lavori. Continuerò a lavorarci per tutta l’estate, quindi al momento non ci sono progetti del genere.
Tu hai disegnato la storia Paperino e la Regina fuori tempo. Cosa hai cambiato nel personaggio di Reginella e cosa invece hai lasciato come lo avevi trovato?
Giada: Reginella è un personaggio che mi sta molto a cuore e penso di averlo approfondito tanto nel corso del tempo, quindi ho cercato di mantenerlo intatto di fondo, ma di innovarlo un po’ perché aveva ormai una certa età. Ho cercato di adattarla ai tempi moderni, dandole qualche spunto femminile, rendendola un personaggio un po’ più attuale. Reginella era legata ad un tempo e ad una storia ormai datate, quindi le ho dato un po’ più di brio, per cercare di renderla un personaggio che potesse piacere anche alle nuove lettrici di Topolino e in cui anche loro potessero rispecchiarsi.
Lo stile “kawaii” che hai conferito a Reginella secondo te è replicabile anche per altri personaggi, come ad esempio Paperina?
Giada Sì, assolutamente sì.
Quindi rivedremo presto questo stile?
Giada: Sì sì sì!
Lorenzo, hanno appena pubblicato l’extra dedicato a te. Come ti senti ora che sei nell’ Olimpo dei disegnatori?
Lorenzo: Mi ha fatto molto piacere! In queste occasioni ti rendi conto che, dopo tanti anni di lavoro e dopo aver prodotto tante cose, c’è stato un grande riconoscimento. Non che me ne fossero mai mancati, perché comunque hanno pubblicato un sacco di volumi miei in questi ultimi anni, però di questo tipo qui è effettivamente il primo, e mi ha fatto davvero molto piacere!
Nelle ultime settimane hanno pubblicato una tua storia muta con Edi, molto particolare. Che differenza comporta per un disegnatore la mancanza dei balloons? Ti senti a tuo agio nel realizzare storie dove sono assenti i dialoghi, basate solo sul disegno?
Lorenzo: Mentre disegno una tavola, i dialoghi mi aiutano nella recitazione dei personaggi, perché vengono abbinati l’uno all’altro. Però a volte mentre disegno mi verrebbe quasi da omettere i balloons, che sono un supporto, una voce esterna; ma ovviamente vanno inseriti.
Personalmente sono anni che li disegno da solo, perché questo mi permette di riuscire a bilanciarli e a renderli parte della proporzione della tavola. Negli anni Novanta, quando ero appena entrato in Disney, dicevano che non era necessario inserirli, e che sarebbe bastato lasciare uno spazio bianco poiché successivamente li avrebbero inseriti loro. Ma io personalmente già da allora avevo iniziato a disegnarli da me, perché mi permetteva di mantenere un maggiore equilibrio nel disegno e bilanciare meglio il peso del ballon all’interno della tavola.
Disegnando quella storia in particolare con Edi, che ne era priva, mi sono solo divertito perché la tavola era pura e le tavole senza dialogo sono sempre molto belle. Inoltre il personaggio di per sé è muto, quindi andava benissimo così.
Disegnerai in futuro altre storie con personaggi graficamente vintage, visto che ultimamente hai pubblicato vari disegni con questo stile, oppure è una cosa che riservi solo alle ricorrenze, come è accaduto per i novant’anni di Topolino?
Lorenzo: A me piace parecchio utilizzare questo stile vintage, perché mi ricorda che prima di essere disegnatore sono stato lettore.
Ho iniziato a leggere fumetti negli anni Settanta, e Gottfredson faceva parte delle mie letture. Su di me ha avuto un’influenza molto forte. La sua influenza è tornata a farsi sentire quando, una volta terminato il mio lavoro con PK, il fumetto che mi ha impegnato di più negli anni Novanta, sono tornato su Topolino: e qui volevo ritornare proprio con Topolino. Ma rifarmi ad autori più recenti non sarebbe stato coerente con quello che sono io e con gli studi che avevo affrontato. Per me era importante andare alla ricerca della radice del personaggio. Giorgio Cavazzano ha dato tanto, e continua a farlo, e da lui ho imparato moltissimo a livello di regia. Ma a livello di studi di personaggi ho preferito ispirarmi ad un percorso diverso, anche perché c’erano tanti artisti che si ispiravano a Cavazzano, e da qui ho cominciato a sviluppare il mio personaggio.
Quando c’è stata l’occasione di riportare sul settimanale il trio Topolino, Pippo e Paperino, andando alla scoperta delle loro origini, io e Francesco Artibani l’abbiamo fatto e ci siamo divertiti.
Abbiamo fin da subito proposto di fare altre storie di questo genere, e io spero che ci saranno altre occasioni per riutilizzarlo, anche perché è uno stile che a me piace molto, ed aspettando l’occasione giusta continuo a tenerlo in vita realizzando qualche illustrazione per conto mio.
Qual è il futuro di PK, sulle pagine di Topolino e fuori?
Lorenzo: So che ci sono nuovi autori al lavoro, il che è anche giusto. Quello che ha detto Bertani è che le nuove storie di PK non andranno su Topolino. Non so dove andranno.
Come vedete ci sono tante novità in arrivo! Ma le novità non finiscono qui. A breve arriveranno nuove interviste dell’evento, ad autori Disney ed extra Disney.
Un ringraziamento a Giada e Lorenzo per la disponibilità!
Intervista a cura di:
Giulia Donatelli
Marta Leonardi
Stefano Buzzotta
Mattia Mariani
Giacomo Sannino
Luca Rago